🍌 Capybarelli Bananalelli - Il Saggio della Buccia Zen

🍌 Capybarelli Bananalelli - Il Saggio della Buccia Zen

C’è un momento preciso, in certe notti estive, in cui il mondo si ferma per un istante.
Un respiro lento, un ronzio lontano, una banana dimenticata sul davanzale.

È lì che vive Capybarelli Bananalelli.
O meglio: è lì che smetti di cercarlo e cominci a sentirlo.

🌿 La calma fatta creatura

Capybarelli non arriva.
Non fa il suo ingresso.
Non ha bisogno di effetti speciali, né di presentazioni gridate.

Semplicemente... è già lì.
Disteso nella tua mente come una capibara sacra, con una banana appoggiata sulla schiena e lo sguardo assente di chi ha fatto pace con l’universo (ma non con i kiwi).

I suoi occhi sono due puntini sereni. Non osservano: assorbono.
Il suo corpo non si muove: vaga senza fretta.
Non emette versi, ma il silenzio attorno a lui diventa frase completa.

🛁 Piccole abitudini di un saggio giallo

Capybarelli ha rituali ben precisi, che non sono segreti, ma che nessuno riesce a copiare davvero.

Ogni mattina si immerge in una vasca tiepida di tè alla camomilla.
Appoggia una buccia sul bordo. A volte la annusa.
Poi guarda un muro per 3 ore. E ne esce trasformato.

Nel pomeriggio scrive poesie su banane andate a male. Nessuno le legge, nemmeno lui.
Dice che non servono per essere capite.
Servono per esistere.

🌙 La sua leggenda

Alcuni dicono che sia stato il primo essere nato nel Panfruttoverso.
Il seme zero.
La banana primordiale.
Altri giurano che sia semplicemente una capibara normale che ha avuto una crisi esistenziale mentre stava sul tappetino da yoga, ed è uscita diversa.

Una volta un fenicottero (forse Flamingulli-gulli-gulli) gli ha chiesto:

“Tu cosa sei?”

Capybarelli non ha risposto.
Ha solo inclinato la testa.
E nel cielo… è maturata una stella.

✨ Cose che lo fanno sorridere (dentro)

  • Quando il vento sbuccia un frutto senza fretta.
  • Quando un meme non cerca like, ma solo conforto.
  • Quando qualcuno capisce che il silenzio… è già un commento.

🍋 E cose che lo mettono a disagio

  • I kiwi troppo diretti.
  • Le banane troppo acerbe (sono arroganti, dice).
  • I frullatori. Non ne parla. Mai.

💛 Perché ci serve Capybarelli?

Perché è la lentezza nel mondo che corre.
È l’umorismo morbido in un universo di schiaffi digitali.
È la banana che non vuole essere mangiata, ma solo capita.

E quando lo guardi abbastanza a lungo, inizi a respirare come lui.
Piano. Profondo. Senza fretta.

Capybarelli Bananalelli non vuole nulla da te.
Non urla, non minaccia, non esplode.
Ti guarda con occhi socchiusi e ti insegna che a volte, la vera rivoluzione… è lasciar stare.

E mentre il resto del Brainrot corre, salta, si contorce,
lui resta lì, sul bordo dell’esistenza, a ricordarti una sola cosa:

Anche le banane mediano. Anche le capibare sentono. E tu, puoi fare un respiro in più. 🍌

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